CHI MUORE AMA TACERE (2)
Ci fu qualcosa di indicibile nel dolore, un’ebbrezza mortale nell’orbitare improvviso verso la vita antenata, qualcosa di peccaminoso nel non stancarmi di mangiare olive nere cunzate, le compravo al mattino secche e salate e le mettevo a rinvenire nella saliva. Un museo immaginario – nel ricordo che ho di Malraux …