Maso gira per le stanze, scale e corridoi con in mano la planimetria della casa.
In soffitta sacchi colmi di cereali, patate e cipolle. Le stanze delle provviste. In mansarda con un bastone che fa da metro saggia la consistenza dei muri, valuta il risuonare delle pareti e del soffitto. Un geco guadagna una crepa. Un paio di colombi disturbati volano via. Maso segna misure e numeri su alcuni fogli che ha in mano.
Trova una porta quasi nascosta tra le ceste e i sacchi nella parete. Prende la chiave, la chiave non serve. La porta è aperta. La spinge.
Dietro la porta c’è lei in una lunga camicia da notte bianca, grida:
BASTA!
Buio con lampi del sole nell’acqua del catino, voce di Maso:
sono preoccupato, lei strofinandosi mi chiama trentuno & quarantasette, oggi mi ha detto…
La voce di Lei:
ZERO