UN SILENZIO QUALSIASI

un silenzio qualsiasi
è un bar aperto
alle quattro di notte
pieno di quelli che
non dormono
dove molte bottiglie
sono uguali

ma la musica è peggio
c’è sempre chi spera
mentre un’autobus
in anticipo aspetta
il mio in ritardo
mentre la pazza
del quinto piano
urla dalla finestra
e la badante l’azzittisce
dall’altra stanza

la questione è che
non ricordo più
dove devo andare
l’anima ha tempo
per dannarsi
essendo dove non sono

con l’inferno dietro
ad ogni angolo
l’eternità che guarda
questa notte confusa
con l’esame di domani
dopo un attesa d’anni
di studi in prigione

atomo inseguito da un seme
che è polvere
sirena che passa
e fugge via senza parlarmi
poi una scossa
di leggerezza
nella mia testa
una femmina
attraversa
l’enormità umida
dell’estate
in questa pazza piazza

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