Ciglia, sentimento e roridi fonemi
sparsi nel vortice dei calendari
scombinati, al lume di lune millepiedi
in bilico sulle cornici dei quadri
appesi ai corridoi ironici dei tempi
simultanei, ricomposti infine e incollati
in prodigiosi mosaici, risplendono
immobilmente in luce trionfale.
È l’ora solenne del riconoscimento,
degli amorosi titilli, dei diplomi
d’identità conferiti prodigalmente
da spose, ragionieri e gnomi.
Ma triste è il sogno del monumento
se affiorano crepe ai Troni dei Nomi.