QUANDO SI VEDE CHE UNO E’ GIOVANE E ANCORA NON CAPISCE COME GIRA IL PIANETA (IV)

Non abbiamo bisogno delle autorizzazioni della Camera – nel terzo letto c’era un uomo che aveva un buco nel petto – può darsi che ci fosse in lei anche un po’ di curiosità – hanno tirato un paio di colpi. – “Ne faccia un uso attento” – Il grugno nel borsellino mentre continuava a lanciare occhiate al mio pollice fasciato – nella stanza della caldaia un tavolo con provette e, in lontananza, alcune cavie – generato nella foresta da una bestia – “Senti francese, è vero quello che dicono di voi, che mangiate la topa?” – tutto ciò che resterà di loro senza lo spettro dei corpi dissolti nello scompartimento della nudità – riguardo a certe nozioni sulle tinture per capelli. – La ragazza dietro il banco gli fa un sorriso assonnato ma cordiale. – compete alla saggezza spirituale e alla dottrina politica – tira su fino alle orecchie il bavero del cappotto – Ma lui ha stabilito i limiti di un perfetto equilibrio tra i poli della propria equazione – se avesse chiuso la bocca a furia di fumare la pipa – come per andare a sedersi sul letto del comportamento sociale – È così che ho imparato a correre – nei fiammiferi c’era un debole sorriso d’acqua e gelatina – con quelle stupide lamentele da messicani butterati. – Quando se ne furono andati, noi tutti ci immergemmo in una piacevole solitudine – dei suoi colpi di anca e nelle dita dietro al collo.