ognuno con la sua musica
nella sua stanza
un po’ brilli con ravel
dimenticati rigagnoli d’acqua
foreste venti verdi
come siamo andati
così tanto con le parole
ingarbugliando
all’inizio le avevamo
sul più e sul meno
arrotolate in giuste cause
minuti contati
dall’università
alla fermata del bus
dalla strada all’angolo del bar
lo sballottamento delle scale
per l’ascensore guasto
ci lasciano increduli
con le parole impigliate
in altra cianfrusaglia
come accade nelle borse
ai fili delle cuffie