dire del paradiso
aperto la domenica mattina
e prima di ciò che c’è
sotto o sopra il divano
prima che cominci
a imbrogliare i vestiti
prima dell’entrata in vigore
del sole legale
delle tragedie in prima pagina
e di certi uccelli
con certi occhi
a cui non posso mentire
l’insonnia passata alla finestra
su un ramo
come certi rapaci notturni
per qualcosa che striscia o cade
e vivere un corpo migliore
mentre continuo a sognare
quando perfetta cade
fra i rami una pigna
e così lei senza svegliarsi
quando l’aria del letto
prima ancora dello scricchiolio
del legno ortopedico
mi prende al volo la mano
come fossi una cosa
caduta dal sogno