Uccelli mosca salterini su chitarre
metafisiche al soffio dorato dei ventagli
e dame sbrindellate chine sui paracarri
oleosi, al crepuscolo canarino ritagliano
evidenze nei riquadri degli abbecedari
gualciti. Ma più efficace il dettaglio
tenero degli amorini-canaglia
tesi a illuminare tresche di nani
e dulcinee al limitare dei canali.
Infinitamente commuove e strazia
il fine equilibrio dei colori
nel precipizio ingenuo di cuori
e fegatelli, il pianto affranto dei macellai,
l’effluvio dei gasoli, l’urlo-gufo degli indiani.