Il nulla su cui ogni fiore riposa
in notti eventualmente lunari
in strade instabili al soffio
dei lamenti interstellari.
Il nulla dei centomila pollini amari
dispersi in primavere rosa
e blu verso i depositi tranviari,
precipitando valzer di stoffe
e dischi rotti a un’idea del vero
annidata in formiche e coleotteri
stanchi e in visibilio di carrettieri.
Il nulla degli afflitti carabinieri
all’afa di cerimonie ufficiali
fu vampa rossa e azzurra di pennacchi.