SPERMICULTURA

Questo caffè è il risultato di un incidente. Perché il minuto/minuto e mezzo che ho impiegato per sorbirlo, per riporre la tazza e per uscire, proprio in questo bar e in nessun altro del nostro mondo, con la cassiera – il ragazzo – l’uomo – l’operaio della Telecom e la signora che ha un labrador color miele al guinzaglio, che erano proprio loro e non una qualsiasi altra cassiera – ragazzo – uomo – operaio della Telecom – signora con labrador color miele possibili. Questo minuto/minuto e mezzo, dicevo, si può considerare il “ minuto/minuto e mezzo unico e irripetibile”. Poteva andare in modo completamente diverso infatti: questo minuto/minuto e mezzo poteva persino non accadere. Potevano essere tutti morti da tempo. Il bar non esistere da vent’anni o ancora da costruire. Il cane, l’ultimo di tre cuccioli che moriranno durante un parto mercoledì venturo. E io avrei potuto avere un piede numero 43 e non 41. Impiegare 20 mesi meno per attraversare la sala e arrivare alla porta d’ingresso. Trovare una parete cieca: solo il segno del telaio su cui un giorno qualcuno avrebbe aperto una breccia.

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