SIFONOFORO 16

16 “cavaliere questi due amici mi scompaiono in continuazione e nei momenti più delicati. quando mi trovo e spesso a causa loro lontano da casa” gli accarezzo la fronte. sta quieto il cavaliere. succhia sempre fino al moccolo le mie carezze. in queste circostanze sempre una buona luce. c’è sempre …

NON ATTINGERE

Non so più quando fu ma fu che quando Beppe si alzò tutti abbiamo avuto un convulso. Raggiunge la ragazza scosciata a due tavolini dal nostro e le dice: dunque, o ti scavalli o ti fai spalpebrare la coscia. Tutti abbiamo gli occhi puntati su Beppe e sulle labbra della …

DISSONETTI (1)

Ciglia, sentimento e roridi fonemi sparsi nel vortice dei calendari scombinati, al lume di lune millepiedi in bilico sulle cornici dei quadri appesi ai corridoi ironici dei tempi simultanei, ricomposti infine e incollati in prodigiosi mosaici, risplendono immobilmente in luce trionfale. È l’ora solenne del riconoscimento, degli amorosi titilli, dei …

FORME

FORME Verso l’imbrunire, in cammino sui curvi sentieri che attraversano i boschi della Val Morel, mentre dall’alto ci guardavano ansiose le crode ancora rosse della Schiara, incontravamo forme. Forme di luce, forme di tempo, forme d’acqua, forme di fuoco, forme di vuoto. Alcune erano forme parlanti, altre ascoltavano e basta. …

DICLOXACILLINA DOLCE

Il ritirato tenta l’approccio col mondo. Parla al vicino di casa, fa un salto dal macellaio, entra nel bar che fa angolo tra via 1 e via 2 e prende il primo espresso della sua vita. (+ una confezione da 6 di una birra scura). Sbriga la corrispondenza materna, vuota …

IL PENSIERO E’ UN TRANELLO

il pensiero è un tranello che si falsifica in specchi a morte l’emblema, morte ai progetti annunciati, a morte le creature stilistiche e lo stile tutto intero. via al pandemonio metallurgico: avvolgibili, asfalto, rottami, trincee mimetiche, bastoni, tassametri. via all’espressionismo della lingua imperfetta, abbiamo un canzoniere distruttibile di cause e …

Urui e Utrì (XVII)

Quannu sassistimaru darreri, nisceru tutti di licasi. Fora, aria, aria. Prima na passiatedda, poi na cursa a spunnaventu e dipoi si firmaru. Fora, addà banna; fora, astà banna. Ureci zuppichiava arrerattutti i nummari ca putiti cuntari. Na ran fudda, ca mancu si putìa assummari, sammassò sutta u palazzuni durrè, a …

SE TI REGALASSI

se ti regalassi un quadro bello invece di uno brutto se ti regalassi vestiti di buona qualità invece di quelli che indossi sarebbe diverso e sarebbe che ci ameremmo lo stesso altrimenti sarebbe quello che accade ai ricchi

LE VERGINI AFGANE

al termine del ciclo cominciato subito e terminato immediatamente mi ritrovo grasso di torpori insolubili eppure mi ero ripromesso di regalarmi candori di un’altra età ma non ha funzionato per la risibile e irresistibile leggerezza che contraddistingue i bagliori morenti