CHI MUORE AMA TACERE (1)

Ci fu qualcosa di intraducibile nella spaccatura dell’orizzonte verticale, sembrò che lo scirocco ci vomitasse addosso l’intera Israele. E che certi flutti dell’universo ci si ripiegassero addosso. Fu che un silenzio senza voci ci ustionò e un frangersi nitido di argilla ci seppellì. Ma ad essere sinceri, fui io a …

NONNOCLORO (VI)

Bisognava farlo senza ricordarne il nome; forse bastavano le vibrazioni a fissarne l’identità. Però può darsi che nonnocloro pianga in fondo per motivi assai diversi. Interessa poco d’altro canto definire tuttociò che sta attorno al cileppo, almeno nella fase iniziale, quando il pipino sembra troppo duro e troppo lungo. – …

VAGHE STELLE DELL’ORSA

“Sfoglia l’edizione di oggi” mi si dice. Mettiti comodo. Siamo al tre di agosto – ore diciannove e ventisette e tre secondi. Clicco (quasi) con la bava alla bocca sull’icona del giornale miniaturizzato in alto a destra della schermata e apro. Parte improvvisamente, e inaspettatamente, un conto alla rovescia che …

UN UOMO FACILE E’ DIFFICILE

tieni le mani a bordo la rabbia non ti è congeniale sei un vecchio erotico nel bidè da solo lo sai ancora fare sei stato un costruttore di tetti poi un lento demolitore un vecchio erotico più di questo ora non sai fare hai una voglia in spalla nessuno lo …

(L’OCCHIAIA. 61).

… Non sono solo… dacché vi ho messo piede, tutti i giorni, ad una certa ora, Altri si aggirano per la casa marcando metodicamente ogni angolo con i loro forti odori… Non l’ho mai sentita mia questa casa…: le tante stanze sono d’un vuoto asfissiante, innaturalmente buie e, specie quando …

NONNOCLORO (V)

Non si poteva scorgere. Visibili appena appena le muffe. Nonnocloro, accompagnandomi alla pesca delle lumache e delle fregate si sforzava ma non riusciva a distrarmi. Col mio giornale di Sicilia, dopo la mezzanotte, mi bastava un rugolino del giornale, riparavo, asciugandolo con molta delicatezza, e così, dopo, ero in grado …

SOMMOSSE NERE

Realmente il nostro è un muovere le norme in giro, rotolando sul suolo o nei porti o pagando coi soldi. E’ un’occasione illudere se stessi, chiamarci pronome sesso. Il sesso lo illudevo, la parola sesso era sottolineata a dismisura. IO o TU, a dismisura. Ma si trattava di puri esercizi. …

NONNOCLORO (IV)

Fu per caso un pomeriggio di primavera, o quasi per caso, cioè secondo certe probabilità logiche. E avvenne nel retro della casa, dove c’è ancora la vasca rettangolare di cemento e, addossati ad uno dei suoi lati, i bidoni con tutti i liquidi, bidoni speciali che non si possono arrugginire …

UNA COSA PICCOLA BLU

Una piccola cosa triste Oggi mi sento una piccola cosa triste come un marmo o un occhio Con le mie ginocchia contro la mia bocca Sono perfettamente rotondo Ti sto guardando Io sono gelida contro la tua pelle Tu sei perfettamente riflesso Io sono persa dentro la tua tasca Io …

Urui e Utrì (XI)

Addimizzatu furriava Ucinco. Asomà l’avìa fattu ammità strata. C’avìa inchiutu u panzuni di chiddu attruvatu nno chianu: nzalati, mennule eccalie, alivi eppipiruna, sparacedda effraculuna, agghia eppitrusinu. Ucinco sagghiutteva aqualsiasi. S’allugnava a coppula ntall’occhi e s’addummisceva priatu. Quannu lasomà sinniu allatru munnu, Ucinco mancu si muvìa chi cannonati; unciputìa nenti ammuvillo. …