CINQUE APPUNTAMENTI

Il massimo della longevità si otterrà allorquando doveste decidervi di passare il confine impostovi dalle norme specificamente mai condivise. Perché anche se non lo sapete, o fate finta di non sapere, cosa siete ora se non derelitti in cerca di guarigione? Divelto l’armadietto dei farmaci (che ogni buon caposala non …

RITORNO (Capitolo Undicesimo)

Il quartiere ha un nome borghese. Borghesi le strade, gli alberi, le fermate, i passi, le foglie. La figlia santa vorrebbe spazio nella storia, scuote per questo l’uomo riverso, con insistenza cerca un dialogo, si colora di azzurrowindows, non sa di iniziare iniziata. Pamela esce dal bagno. La storia subisce …

TUTTO QUA?

Da Wakefield al Finnegans Wake la questione, per Hawthorne e Joyce, è la veglia o… la sveglia… cioè il risveglio da una narcotica vita apparente, mentre la sostanza del nostro esserci pulsa altrove… forse là ove l’Innominabile mi accoglie con un vago sorriso e accenna ad uno scherzo che non …

IO SONO OSPITE DELLA MIA LINGUA*

Non riesco a eiaculare, piuttosto sputo, e qualche volta in quello che sputo colgo un disegno. L’inverno arriva anche in primavera. “Mi volta il podice e la paludata scimmietta.” Scorreggio. Mi piace parlare alle statue. Avanzare. Desiderare di venire, nella svogliatezza. *Angelo Maria Rpipellino, “Sinfonietta”

la mia casa – 3

è mezzogiorno amoremio smetto di stirare indosso un pullover salgo in terrazza ci sono ventate artiche nuvoloni bassi che si schiacciano da ovest verso est tra montecuccio e il golfo sento nell’aria oltre il profumo della salsedine la presenza degli oggetti che non hanno corpo visibile guardo le tegole la …

(L’OCCHIAIA. 54).

Mani di ragazza crepitano sul mio petto grigio quanto dozzine di zolfanelli accesi nello stesso istante…

E INSETTI A TORME BRILLANO COM’IRIDI*

Noi siamo silenziosi. Non respiriamo quasi. Siamo atavici. Ogni tanto dalla terra ribolliamo. Profumiamo di morte. Diamo gas alle motociclette che si svegliano dopo le piogge. A primavera imbocchiamo i vasti deserti d’Arabia. “Goda altri de’l verso che russa ne le canzoni grasse da la languente rima”. *Gabriele D’Annunzio, da …

SOTTO IL TAVOLO

Però non è detto che le cose siano andate in quel modo. La rissa fu molto confusa, volarono pugni, il sangue schizzava, coltelli scintillavano nell’aere nebulosa. Non è chiaro cosa avvenne. Eppure. Eppure nella confusione generale Annagianna si nascose sotto il tavolo e là rannicchiata ebbe l’orgasmo più felice della …

E UN BEL SOGNO COL SUO FILO BIONDO*

allora le dico, ci conosciamo da un’eternità, alle dieci ci vediamo, e poi anticipo l’appuntamento e dove incontrarci, al citofono dico stiamo al secondo piano, stiamo, non vorrei ricordarle che è da secoli che stiamo insieme al secondo piano, un inquilino sul pianerottolo ci saluta, la presento, intravedo suo padre, …

LA MONTAGNA INCANTATA

Pinocchio e Pierrot si incontrarono alle Tre Civette la locanda gestita da Aramis sulle rive dell Senna o del Bosforo non importa per discutere sulla supremazia dei loro romanzi considerato che per Borges il primato spetta a Cervantes e allora si dissero che se avessero agglutinato le reciproche narrazioni avrebbero …