PARIGI 2013

1927 le fragranze dei caffè decaffeinati, le tracce cancellate, il venditore di frutta a nuovo, un hotel alla vecchia cassa. Le filigrane facce desunte da improbabili incontri post lavorativi la finestra col vetro lineato, il giardino malmesso dalle cattive frequentazioni, la bonifica sospesa per strada la finestra col vetro rigato …

ABBECEDARIO ARBITRALE-48

la nonna lavando i piatti gli chiedeva solitamente di leggerle il dizionario così credo lo abbia spinto alla chimica forse perché insieme ai nomi delle piante e dei generi animali le parole più difficili da comprendere pronunciare ed usare per uno straniero sono quelle tipo bisolfato bisolfito o bisolfuro che …

(L’OCCHIAIA. 48.”Bipedi 3”)

come un grattar di topo mi strappa dalla lettura una figura scimmiesca traspare confusa alle maiuscole sabbiatevi dal vetro della bussola d’istinto accolgo nella mia questa mano priva di polso molliccia di un sudaticcio malsano infido e certo costui nel propormi alcuni rinsecchiti rametti d’origano che senza mezzi termini rifiuto …

Urui e Utrì (IV)

Urui quann’era nicu era na lastima, iucava rausu. Ogni cristianu addivintava u so iucattulu: a unu lu pigghiava pi sceccu, a n’autru c’acchianava ‘nta l’immu, cu navutru iucava o mafiusu. Pi tinillu bonu c’accattaru na dondola di lignu nivuru, ca s’addumava quannu ca s’annacava. E s’annacava di sira e di …

MANI GROSSE

Mani grosse pesanti Duellano con l’aria La sbrindellano Detronizzano la terra da pietre e cavigli Mossa all’onda germoglia Una rosa si veste di suoi petali Suoi laghi suoi piatti fumanti Dipinti all’incanto con Mani di pietra e Polline di pane Sfumano uccelle assiderate Il sudore le impasta Disperazione Abbandono La …

L’AFFITTACAMERE

Uno dei non vedenti della città dei morti di Ernesto Sabato. Il più vecchio. Il più astuto e il più sapiente. Ma anche il più spaventoso: i suoi occhi sono privi delle pupille; sono solo due bulbi bianchi e spettrali. Nella letteratura sudamericana il cieco compare più spesso che in …

(da la doppia vita di g.benn)

(010702) Se ora si vuole continuare a chiamare formalismo ciò che la mia generazione – ed io in essa – abbiamo sperimentato, espresso nei nostri lavori ed elevato a tesi, lo si faccia pure. Mai ho smesso di mettere in luce l’importanza cardinale del problema della forma per l’Europa e …

SIAMO UNA ITALIA CHE PARLA QUALE LINGUA

ma siamo una italia che parla ancora l’italiano in italiano? oppure una nazione di scappisti che riconosce male una lingua e non riconosce la passione di un bacio con la lingua. spiegatemi perché l’ ’endorsement’ di prodi a renzi o di berlusconi a tajani non sia declinato ‘appoggio’ da nessun …