I ‘nativi digitali’ mi sembrano pressoché identici ai ‘nativi fascisti’. Come costoro nati, appunto, e cresciuti in un regime totalitario non erano in grado di concepire una alternativa anti-fascista (ci volle lo shock della catastrofe bellica mussoliniana per risvegliare le coscienze), così i primi, nati e cresciuti nel totalitarismo digitale, non sono in grado di distaccarsene, di immaginare una alternativa critica. Sarà necessaria una apocalissi cibertronica perché riescano ad intendere il technotumore che li sta divorando?