Una sola candida nuvola solletica l’azzurro appena sveglio di questo cielo inaspettatamente dicembrino quando, scivoloni, raggiungo il terreno gelato ai piedi della ripida scarpata. Mi rimbocco le maniche e, a mani nude scavo una buca, profonda e larga quanto basta, per nascondervi la mia trottola. Un improvviso scalpiccio manomano sempre più forte e ostile fa collassare il silenzio fino a ora assordante… Non perdo tempo, ammonticchio sopra la buca tutta la neve fresca che riesco a raccattare nelle vicinanze poi alzo gli occhi verso la strada: due ali nere di bipedi pianellando lungo le cunette seguono qualcuno o qualcosa che, passo dopo passo, si sta avvicinando alla Grande Curva dove Tà, con la sua paletta di plastica di un rosso fiammante stretta tra le braccia sta ballando un tango… Qualcuno, stravaccato su una pietra miliare, applaude… di Francesco nemmeno l’ombra… lontanissima, sghignazza una donnola…