FAIRENOUGH

Ci deve essere un ritmo in tutto questo. Pulsioni che si scontrano e si trasformano in eccitazioni un po’ artificiose, e si rincorrono in esercizi stravaganti. Se vogliamo possiamo soprassedere ed edulcorare i risultati di un’analisi assemblante a volte, decostruente in altre. Non sono del resto un sognatore secondo le principali accezioni, quindi mi sento in diritto di intervenire a gamba tesa su argomenti lasciati colpevolmente a condensarsi fino ad esplodere dopo aver perso l’identità. Ma non è questo. Ci sono tante cose su cui non ho dubbi, ma questo non mi aiuta molto. Essenzialmente ho separato lo spirito gagliardo dallo spirito tipo “Sol Levante”. Perché scoraggiarsi ? In fondo è una questione tecnica che si può affrontare su base sperimentale. Come l’ossessione per alcune parole pendolari dell’inconscio, pronte a emergere e un attimo dopo a ritornare negli abissi delle rappresentazioni teatrali oniriche. Qualcosa vorrà dire. Fairenough.

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