(L’OCCHIAIA. 71.”L’oleandro fiorito 6”)

affronta con disinvoltura inciampi immaginari intestarditisi nel volere a tutti i costi far perdere smalto al suo andare troppo vivace mentre poco discosta a sinistra libera da intralci una sua vecchia ombra scombina gli spigoli ai muri cittadini continuando a pinocchieggiare anche quando l’uomo si ferma a fissare impietrito l’oleandro fiorito giustappena per una manciata di secondi poi di punto in bianco porta un piede sul tronco spinge la testa ben oltre il ginocchio ossuto allunga le mani e si allaccia la scarpa con un bel doppio nodo occhiuto venti scattosi passi più avanti il grosso cane color cognac dritto sulle quattro zampe sotto l’oleandro successivo lo punta e abbaia spazientito

* elaborazione grafica di Alfonso Coniglio

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