Qui si narra del conte Giacomo Taldegardo Leopardi detto anche Ranocchio. O meglio, si parla della tasca destra del suo pastrano. In quel luogo buio e segreto, rigonfio di nerume, il conte conservava un oggetto che molti anni dopo un bizzarro scrittore praghese così descriverà: “Alla prima appare come un rocchetto piatto, a forma di stella, e infatti sembra anche rivestito di filo; si capisce che non potrebbe trattarsi se non di vecchi fili strappati, tutti a nodi e ingarbugliati, d’ogni specie e colore. Ma non è soltanto un rocchetto”.
NELLA TASCA DESTRA
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