27 12
Sul sogno al chiostro del Bramante
Zerbino di scale pianerottoli impellicciati
Caverne sintetiche
Cielo numerato
Corridoio op
Carte srotolate
Meccanica molle alle pareti ad effetto vetrata
Musiche sospesa
Donna in ammollo di Viola
Faccio a meno dei racconti
Sotto l’altare maggiore Cecilia distesa quasi in posizione fetale con la testa velata. L’organo nella chiesa vuota.
Fuori intorno alla grande anfora centrale suore leggono il libro in una lingua a me sconosciuta.
28 12
Ieri per contare i numeri nel cielo di carta oggi per guardare Pollock che gocciola dobbiamo distenderci per terra a naso in su tra i cuscini a fare praticamente da tela ai gesti in video dell’artista.
29 12
Un risoluto scompaginare di libri andare e venire per parabole attraversare gli specchi in un occhialuto ricamo di alfabeti
Le gemelle dialogano per scarti dadaisti. Manca un numero. Quando salta fuori la partenza scivola di un mese. La terrazza al sole del primo pomeriggio è ristoro e vanto estivo. Dicono somigli a Flaubert. Lascio il giornale e il numero di telefono
Da largo Argentina a piazza Navona siamo nel conto in entrata al passaggio e in uscita san Luigi dei francesi e Panteon affollatissimi tagliando per via nazionale sino alla fontana dei Trevi e poi a salire quasi sino alla stazione. Basterebbe girare per via Torino e poi a sinistra per Santa Maria della Vittoria ma che ci andiamo a fare? Non un cinema o un ristorante cinese nei negozi di il completo dell’antico romano e anche il cibo e bevande del samurai. Torniamo a casa col tram.
30 12
Macro vuoto. Bar panoramico metropolitano. Ragazzi leggono studiano noi tranci di torta spremute d’arancia e caffè, poi andiamo in cerca delle opere: Una scritta al neon uno schermo che ripete psyco di Hitchcock nell’originale e nel remake. Le bandiere del mondo disposte in due grandi cerchi. ( Pistoletto?) Mi accorgo di essere all’ex fabbrica della birra Peroni. Potremmo stare tutta la mattinata a godere dell’architettura. L’ascensore porta direttamente al garage.
Galleria d’arte moderna.
La tendenza è assodata ci si distende in un aggrovigliato cuscino verde per fruire delle opere. Rotella non fa eccezione. In controtendenza giro per la sala e così me lo studio meglio: ripassa la figura, copre le scritte, strappa lungo le dinamiche, palinsesta, a sorpresa piega e incolla, riscrive, ridisegna, taglia e ricompone off set da processo stampa. Una goduria ingiallita dal tempo degli inchiostri.
Sogno: quadri emblematici per una storia emblematica. Passaggi dai cori angelici al fraseggio jazz. Finale fuori dell’inquadratura 3/4 a tratti forse anche quadrata: da un’altra parte.
31 12
Le brave massaie al supermercato
poi dal parrucchiere
e dal dolciere
I poeti non sono servi
Leggono il cielo senza fare l’oroscopo