SCARTAMENTI

Se ho imparato a lavorare a maglia, precisò il ministro dell’Appenzello, non è perché a casa nostra si cenava solo in abito scuro e cravatta. Né perché Raul Conigliaro, italiano, quel dodici luglio mi stese al tappeto stoppando la mia carriera di peso gallo. Né, tantomeno, perché dal commercio io sperassi di cavare qualcosa che non fosse solo vile denaro. Se ho imparato a lavorare a maglia è stato unicamente per voi, precisò. Rivolgendosi, nel medesimo tempo, all’adorata prozia di Sciaffusa e allo sfrigolio delle pinze incandescenti sulla carne.

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