io non reggo più di due minuti con storie in qualunque modo attendibili e dunque l’improbabilità fisica di una qualsiasi musica mi fa disperare e soprattutto incavolare
– io sono un recluso che non cerca gratificazioni
‘ma sai incontro centinaia di persone tutte diverse’
‘diverse come, capo’
‘diverse, diverse tra loro, che non si somigliano’
‘dici?’
‘ma che cosa vuoi? che mi faccia allungare i capelli fino ai fianchi? mi tenga sporco e me ne vada a zonzo? alla mia età?’
‘ma no che dici, però potresti tenere le palpebre abbassate qualche attimo in più quando battono, soltanto questo, ma non sorridere, é tutto quì’
‘tutto cosa?’
‘l’intero perimetro del campo di operazioni’
– lui alto grosso barbuto si toglie gli occhiali si strofina con le dita di tutt’e due le mani gli occhi gonfi e intanto dice
‘continua a farlo tu, per me forse é tardi