(“Scalare” – foto di Francesco Gambaro)
Tu sai quello che ancora non so,
del maestro, della nebbia, dei punti in mare che sono petroliere,
dell’occhio che nasconde il cemento e dell’altro che restituisce i cantieri.
Sei il tutto che scivola nel nulla e rimette in pari le cose,
folgore con i miei piedi ad azzerare tempo, necessità, distanze,
a strappare canini finti che non sanno azzannare,
a stanare la cocciniglia annidata dove non so,
d’altronde sei la melassa che soffoca le foglie e sazia le formiche
con la stravagante eleganza che amo e che a tratti rinnego.