sto nelle cose
come un’estensione tua
le proseguo e ti combatto
e non sembra in questo buco
che un dilagare
passando ristrettezze
aggrumate a un centro
così puro che non esiste
così come non esiste parola
per cui si cerchi più
di un bisogno ammutolito
l’impronta più fonda
di un claudicare,
il passo
che non sostiene
e sottrae
protraendo nient’altro
che questo scambio iniquo
di pesi e venti
che la terra solleva