TRONCO ISOSCELE (da Favole del ’68)

1

non abbandonare l’albero

tronco

tronco isoscele

permutazioni erotiche

fuori sul quadrato

mi derivo una battaglia navale

da una topografia gualcita

messo in un quadrato

mi batto contro

non voglio giocare con la cementite

sullo stesso mattone di maiolica

una gravida nuda in rilievo

quattro abissini verticali verderilievo

vengono e inceneriscono tutti i muri

decisività vascolare dell’opera

e per un’opera chiamai nicola

nicola il verme

2

al tronco! dai!

ma io torno al trubar clus

base tronca di una sospensione

Iª permutazione: NON VOGLIO

pensai due mesi al talmud

mai un colore – mai letto

e disteso nel budello

2ª permutazione: NON VOGLIO VERBI

3

nella mente il bianco sub

il raggio è lento come le mie corna

nella nera proiezione lineare

il trapezio è

verderegno di cascata

non disturba operai

li canta

é l’occipite del triangolo

in una spugna viva

stira i piedi i legni

le foglie descrittive

“telefonami più tardi”

“sennò?”

mostro murale

                                    RETORYC

                                     VOKAL

                                    PHERO

                                     SPHYNCT

                                     SEMPLYCE

con ali di carne senza grasso

4

neppure mi diverto se lo vuoi sapere

apro l’europeo alla fine

una batteria di proiezioni

rumore quasi sferico

pomata

alle 11 del mattino si spezza un ramo

prima di andarsene mi vuole togliere due peli

5

mentre aspetto descrivo un tronco

mi disgusta aspettare nella corteccia

nicola vuoi aiutarmi?

aspetto in un angolo buio e sparo cerchi

imprese – cementite gialla duogonale

la forza transita nell’ombra

chiudo la rete con la veduta

cade una mela

nicola mio

eremita senza pause

“vado?”

“va!”

6

riflettevo nell’interno del tronco

lo sfintere spostava

bastoncelli d’ombra cristalli

imponevo balzelli strategie

incollavo crateri in cima ai simboli

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