“Praticamente”, disse il coroner, “succede che chi lo ha contratto all’improvviso si blocca e resta immobile come una statua di sale. Purtroppo le informazioni in nostro possesso sono ancora scarse. Una squadra del MIT è comunque già sulle tracce di un vaccino.”
Jis aggrottò le sopracciglia. “Cos’altro può dirmi, dottor…? Mi perdoni, ho scordato il suo nome.”
“Dottor Prelavaggio Ecologico”, rispose il coroner.
“Per i nomi sono una pippa”, si giustificò Jis. “Abbia pazienza, Dottor Ecologico.”
“Nessun problema. Anch’io a volte dimentico di chiamarmi così.”
Un pallido raggio di sole autunnale filtrò da una finestra del laboratorio medico, rischiarando il corpo senza vita di quello che fino al giorno prima era stato il Ministro delle Metanfetamine Confederate e che ora era un morto steso su un tavolo anatomico.
Lo sguardo di Jis si posò svogliatamente sull’addome anziano e gonfio del cadavere, che era stato aperto per l’autopsia e ricucito.
“Quelli del MIT”, riferì il coroner, “ritengono si tratti di un virus che si manifesta senza preavviso e senza sintomi. Sul modo in cui si contrae e sulla sua origine il buio è ancora totale. Tuttavia sembrerebbe non causare la morte, ma solo una paralisi provvisoria dei muscoli, a eccezione di quelli necessari alla sopravvivenza.”
“Si sa quanto dura la paralisi?”
“Mezz’ora al massimo. Dopo, a Dio piacendo, si ritorna normali.”
In controluce Jis osservò la tensione dei punti di sutura che permettevano al corpo del Ministro di non spalancarsi in un macabro sbocciaménto.
“A Dio”, ironizzò Jis, “il ministro non doveva piacere troppo… e non dovevano piacergli neanche le altre persone morte nelle ultime dodici ore.”
Quello che aveva davanti era uno spettacolo impegnativo, eppure Jis non provò niente. Trattene, anzi, a stento uno sbadiglio, comprimendo le guance ossute.
“Può darsi”, replicò impassibile il coroner. “Fatto sta che la mortalità è stata determinata dal luogo nel quale si trovavano gli infetti nel momento in cui il virus ha agito sui loro corpi. Si potrebbe dire che chi è morto si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato. Così almeno è stato fino a ora.”
“Il bilancio delle vittime?”
“Cinquantanove persone: cinquantotto bersaglieri, più il Ministro naturalmente.”
“Quest’ultimo annegato mentre sguazzava nella Jacuzzi dell’ex moglie…”, puntualizzò Jis.
“Esatto. A proposito, Jis, cosa devo farne?”
“Di cosa?”
“Del Ministro, il suo corpo… Non ho ricevuto disposizioni in merito.”
“Ah, giusto… Chiami la ditta di smaltimento. Ci penseranno loro.”