Apostoli di sassi
I capelli bianchi
Tanto tingerli è volgare
Quanto un fiore finto.
Guardone del tempo che resta,
Stazione nebbiosa senza treni
La panchina di stasi
Infestata da insetti velenosi.
Ammazzo il sudario che stagna
Sotto il ponte dell’ultima fermata
Quando brucia il sangue
In attesa di uno sparo famelico.
Continua ad ammazzarmi il tempo
Assassino di zazzere barbone
Sotto l’ospizio saturo
Mai sabotato dal lampo.
Comparsa di cinema
Muoio per uno sparo d’errore.