ora che (28) – marzo 1980 –

– io mi vesto mi tolgo la giacca e tenendola con una mano con l’altra apro l’armadio e prendo una gruccia sistemo la giacca aggancio la gruccia all’occhiello di alluminio chiudo l’armadio sfibbio la cinghia dei pantaloni e abbasso un tratto della lampo tiro fuori la camicia comincio a sbottonarla …

IL PASSO

Sui marciapiedi I piedi si rincorrono Rincorrono quadrati rettangoli Si calpestano sul punto Si soffermano indecisi Riprendono corrucciati il passo Che riprende il quadrato Originando il rettangolo Il triangolo dietro l’angolo Aspetta

(L’OCCHIAIA. 81.)

Benché sottile e, in certi tratti, crivellata da orme di uccelli, la scricchiolante crosta di sabbia che stamane ricopre la striscia di spiaggia a pochi metri dal bagnasciuga sostenendomi senza franare agevola il mio lento andare. L’assordante sciabordio, l’incalzante ravanare del vento e il suo codazzo di schiume iodate rubate …

COLPO DI SCENA

  -e lei non applaude? -mi sono profondamente annoiato -ma se è stato un trionfo -una sciocchezza trionfale -lei è un po’ snob -no, è che il meraviglioso mi fa sbadigliare rientrando in camerino, il principe di questo mondo che aveva ottenuto un brillante successo personale nella parte di Amleto …

LUNGO LE UOVA DI MOGADISCIO

Ciao. Mi chiamo Kaufmann, e faccio l’ornitologo. Sto passando in rassegna tutte le foto – quelle poggiate sul canterano – in cui tu sei ritratto con degli uccelli: qui con l’uccello del paradiso, qui col francolino di monte, qui col gruccione, qui, ancora, col migliarino di palude e col pigliamosche. …

UN SOGNO AL CONTRARIO

Sempre più spesso sogno senza dormire, non distinguo le persone incontrate per strada da quelle nel sogno; è un continuo fluire di pensieri dalle loro teste alla mia. L’uomo venuto dal mare dice che non devo preoccuparmi, è un dono per pochi, una risorsa, la chiama. Poi mi bacia col …

UNA VISIONE

Non so. Lo so. Ci vorrebbero delle parole. Ma nel silenzio risuona di sé la forza delle immagini. Nel pensiero rarefatto della visione la sensazione mi guida nella danza.  

QUANDO LEI

Io e Annamassima ci parliamo attraverso gli oggetti. Quando avvito una lampadina vuol dire che sono pronto a partire. Quando lei solleva una sedia e la spinge verso l’alto, vuol dire che succede il finimondo. Quando prendo in mano le forbici vuol dire che ho freddo. Quando lei poggia sul …