da RAPSODIE (15)

  Un insieme con un certo grado di porosità, un vuoto parziale, permette il propagarsi della probabilità.   La notte cadeva bagnata e piena, trasparente solo all’ombra, svogliatamente torturava gli umani e col suo unico occhio elastico piangeva sui navigli ghiacciati.   Guardavo oltre il vetro, lì vivevano le mie …

CANTICI DELLO STAGNAIO IV

sui dirupi dell’ultimo sonno vedo arrancare una carovana lentissima carri e bufali sugli orli monaci marmorizzati scrutano dall’alto le aquile che girano nel fumo o il viaggio dei pesci che lasciano i fondali   in un altro mondo o in questo le erbe strappano gli uomini dalla terra e gli …

LA PORTA

indicò quell’ipogeo notturno vicino al ponte del diavolo la bocca che prese una spilla dalle sue mani. Quell’azzardo invecchiò nel risvolto fals’azzurro della luce  –  all’uscita dall’ambulatorio sparì – così la lampada nel vetro di Murano e un’altra piccola, di sabato sera sempre a basso consumo, rotte perse nel viaggio …

GIORNO SEDICI

L’unica cosa che devo fare, è sedermi alla scrivania.   “ Dice Paola: che mi importa se sono già morta.”[i]   I compagni di viaggio, si scelgono.   […] [i] Orelli

IL DOLORE 8 (da Favole del ’68)

la lugubris ortogaria é giunta a casa alle novaliche mentre asportavo alcuni zuccheri da un segmento di carito della punta del fuoco ho subìto un taglio per una lunghezza di sette mesi – ho chiamato quattro volte il carito – ha risposto quattro volte ho ringraziato la lugubris e l’ho …

RESIDUI 16

  terminata la lavorazione non rimangono che i suoi residui: da questi ultimi, comunque, è sempre possibile].  [       è rimasto un errore nella fase finale è rimasto un errore nella fase di sequenza è rimasto bloccato da un errore di superficie e di ristagno] è rimasto immobile …

RICORDANDO RICCARDO

                                                  (a R. Reim, 1953-2014)   Ride, rampogna, ricama, riflette, rilegge, rimugina, ride Il ragazzo che incontrava i ragazzi di strada con un cappa d’oro indosso Compagno e coevo che calcolava di fino le traiettorie tra la poesia e l’eros Con la consapevolezza che l’esistenza è una forma d’arte che …

E DICE

Gira a triangolo intorno al suo stesso piede. Vede un’ernia liquorosa spuntare fra le nuvole del tramonto. L’ultimo arrivato chiude gli occhi, mentre ancora il. Le colonne del mare si estendono sino ai crani del bosco. E dice: dai tronchi va estratta tutta la musica possibile.