Quando che il vespero cede il passo alla compieta, il cielo si fa neramaranto e le foglie della vite diventano folla cadente. I due soli digià son ruzzolati un dopo l’altro dietro il monte Dolada e adesso non vedi che una ghirlanda incipiente di galassiette un po’ marce oscillare in ghiacciato assembramento, lassù. E le Lune? Non vedi? Escono a centinaia dai loro nascondigli e siccome marea di lucciole decollano in coro.