seduto a tavola per il pranzo
guardavo da molto vicino
un mare autunnale e lontano
masticavo un po’ di merluzzo
con il pomodoro e la menta
e vedevo una città bianchissima
e lontana, dove
mentre spezzava un pezzetto di pane
un altro me stesso
da un altro se stesso
ascoltava una canzone, una voce
antichissima e lontana
dormire, diceva la canzone
diceva quella voce
antichissima e lontana
dormire
come una piantina di basilico
sulla terrazza
di una casa in riva al mare
oppure dormire
come una giornata cancellata
dalla pioggia e dall’autunno
quando ognuno di noi è solo
accanto alla pioggia
quando accanto alla pioggia
non c’è più nessuno
(da SESCION – 7 siciliani – I Quaderni del Battello Ebbro, Macerata, 2013)