CANTICI DELLO STAGNAIO V

seduto a tavola per il pranzo

guardavo da molto vicino

un mare autunnale e lontano

masticavo un po’ di merluzzo

con il pomodoro e la menta

e vedevo una città bianchissima

e lontana, dove

mentre spezzava un pezzetto di pane

un altro me stesso

da un altro se stesso

ascoltava una canzone, una voce

antichissima e lontana

dormire, diceva la canzone

diceva quella voce

antichissima e lontana

dormire

come una piantina di basilico

sulla terrazza

di una casa in riva al mare

oppure dormire

come una giornata cancellata

dalla pioggia e dall’autunno

quando ognuno di noi è solo

accanto alla pioggia

quando accanto alla pioggia

non c’è più nessuno

 

(da SESCION – 7 siciliani – I Quaderni del Battello Ebbro, Macerata, 2013)

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