Nel pomeriggio hanno tentano di forzare la porta del mio appartamento. L’architetto ha cambiato la serratura del portone, io quella di casa e devo fare le copie delle chiavi. La signora del negozio mi chiede di ritornare domani, il commesso che si occupa delle chiavi è impegnato. La guardo. Ho tre chiavi in mano. Comprende. Mi fa cenno di seguirla mentre parla al cellulare di una partita di merce ricevuta. Un uomo ci viene incontro e ci indica un altro che si avvicina. Desidera sapere dalla signora se il numero dei colli corrisponde a quello delle fatture. La donna continua a parlare al cellulare e fa segno col capo alle mie chiavi. L’uomo le guarda infastidito, aspetta che le lasci. Insisto, le chiavi mi servono subito. La signora mette via il cellulare e conferma, può occuparsi delle chiavi ma prima vuole che l’uomo ricapitoli ad alta voce i colli ricevuti: Ananas, banane e mango a posto degli avocado che però sono presenti in bolla. Sarebbe bene stare più attenti alle consegne e non accettare clienti per copie chiavi, si perde tempo. Non ribatto. L’uomo cerca le matrici grezze adatte nel campionario. Do una occhiata intorno. Negli scaffali minuteria, ganci, viti, vernici. Un distributore di bibite fuori servizio. Trovate tre grezze, usciamo. Attraversiamo il cortile. Due motocicli smontati, mezza dozzina di biciclette arrugginite, una vecchia Opel senza ruote è sospesa su quattro mattoni di tufo. Trasuda olio che cola sulla ghiaia. Entriamo in un capannone. Parte del tetto è in fibra di vetro opaca. C’è caldo, alle pareti manifesti pubblicitari, creole rubiconde vestite di frutta esotica, foto di gruppo dei commessi intorno all’albero di Natale, scaffali con faldoni colorati, una scrivania vuota e a terra la macchina, il pantografo duplicatore. L’uomo si accoscia sul pavimento, imposta i morsetti, alza e abbassa, guida la leva per una scala di sibili striduli e stacchi secchi, copia. Lima le barbe, spazza i bricioli, sovrappone nuove e originali, verifica controluce.
– Dieci euro, se non funzionano torni, domani… Lei è dello stesso condominio … –
Dice e muove il capo indicando con un sorriso saccente oltre le mie spalle. Mi volto e dietro trovo la Visicchio
– Anche lei per chiavi? –
Non mi risponde.