IL FUMO 1 (da Favole del ’68)

spasimavo dalla voglia di stringere il collo e la testa del fumo usvardi mi sentivo se stavo col turchese tosato molto umido e abbastanza eretto tra collo e testa ce n’erano due e i donatori si stupivano che ci fosse dietro un solo turchese mi accostavo e mi scostavo senza …

(capitolo ventiseiesimo) E GLI AVOCADO SPARIRONO NEL GIRO DI UNA NOTTE

– Scendendo Pablo ha sventato lo scasso. Fortuna asciuga gennaio. Silenziosi invisibili come acqua nell’acqua distillata buona per stirare profittare di efficiente lungimiranza la madre badessa viene e taglia le fantasie cerca altro e gli mette sottosopra la stanza rivolta come guanti cassetti cuscini materasso mantide dello sconquasso scaffali che …

FINE SERVIZIO

Mi cambio lentamente, mi siedo sulla tazza del cesso per allacciarmi i sandali, mi accendo una sigaretta. Di là, dal bar, arrivano rumori – voci e acciottolìo vario di stoviglie e bicchieri. La sala ristorante è vuota e illuminata a giorno. Fine servizio. La cucina adesso risplende di acciaio e …

GLI SPAGHETTI DISMESSI

era un bel tempo quello in cui salmodiavi senza capire che il vento avrebbe travalicato il nostro autunno fiero di aver superato il guado a prescindere tu che sei rimasta occasione unica di perdizione

EPISODIO 6 / UNA COSA BUONA

Anche se imperfette, irriconosciute, casuali le cose buone si prendono, riflette Johnny. Poi ci si rivolge alla ditta Rammèmori per farle, per pareggiarle, metterle in fila e quindi trovar loro un perché.  Ma ora è da intendersi sul buone…     L’irrequiete, la serie

LA CAPRA

  Nel retroquadro la capra, nascosta alle voglie di Pan, rintraccia le briciole che Pollicino ha seminato. Al sicuro da entrambi, per mancanza di connessioni, può ascoltare amor sacro e profano rimproverarsi il troppo e il poco, e una sfilza di occasioni mancate per assecondare l’estetica del pittore. Ma la …

ALTRI FRAMMENTI (13)

L’apertura in città di grandi centri commerciali ci ha, inizialmente, incuriosito. Alcune linee dei nuovi tram elettrici sfociano in prossimità dei centri commerciali, cosicché più volte ci siamo recati nelle zone periferiche dove sono allocati. In questi templi del consumo pare di trovarsi in aeroporto e, qui, le persone sono …

GIORNO OTTANTA

Le maree, il diluvio e le mille ore di viaggio. Cena, una mela e quattro maideleines. Gli ho fatto il funerale.   Io, ho cantato l’amore dei cani.     (da PORTOLANO, Mattioli 1885 ed., 2019)

IL VENTO 5 (da Favole del ’68)

come posso parlarti del tessuto se non sento il dolore? alla luce frazionata del rifugio i miei sviluppi degenerano sembra una chiaro di appiccicoso deserto la scomparsa si realizza con esso pur essendo fortissimo respiro appena ma il vento spinge e lega i lisosomi ogni sera un carito muto rappresenta …

FINO A QUANDO (FRANCESCO 8)

Ha un cappello sumero. Saltella a gambe in croce. A un certo punto cambia la password. Cuoce un uovo sodo. Veloce come un pachiderma nevrotico, scrive una sola mail al giorno. Ha fotografato il Barocco. Ha mangiato terra di Siena. Lento e sfaccendato come un vetro sottile, scuote il testone …