non va bene così così non va bene la banana stanotte il tuo giusto frutto domani quali insalate consoleranno il tuo difficile rapporto con la tavola i bicchieri dell’acqua del vino ti graffieranno le labbra sei o sette labbra da ricostruire prima che arrivino gli ospiti poi questo topolino che bolle dentro o gira intorno ai piatti sulla tovaglia bianca e fa pure una cacca da topolino nascondere prima la cacca poi il topolino per gli ospiti che arrivano per davvero e cadono dalle scale sprofondano tra prese elettriche e stormi di gazze ladre si rialzano ginnasti guadagnano il borotalco che sulla tavola sta al posto della ricotta soffrono la tua immobilità di sedia da tavola occupano spazi assegnati alla gigantesca pentola promessa non sei un capo indiano dunque non dovresti permettere che guardino che approfittino degli occhi per notare il bambino il topolino il coso bollito lesso questo giusto discorso ma soffi perdippiù e non ci sono candeline per giunta ma la pentola fumante un momento dopo è giorno è luce non va benecosì tu sei soltanto un torsolo nudo sulla tavola su cosa soffi badrone non lo sai è appena alle spalle una minaccia di pioggia pensi che i commensali se la prenderanno con te sei arrivato in ritardo allora solo allora scappi come un piedipiatti ma prima di scartare l’ascensore che è fermo a un piano che ti riguarda gridi dalle scale di servizio non va bene così non ti riesce bene perché scopri ora che la banana ti è rimasta in bocca così vengono fuori di te non parole ma una materia bianca che i biologi invitati vorrebbero analizzare per capirci tu invece la materia bianca la raccogli la metti in tasca fottendotene delle urla dei medici e infermieri invitati ti inseguono ti gridano così così non va bene ma quella materia bianca ti ritorna dalla tasca in bocca e hai una banana che ti guida nelle fogne di una città grande come una tovaglia bianca per un topolo tò l’hai chiamato topolo d’ospedale sei sotto sette infermieri e sei dottori tutti invitati senti tutti i loro discorsi velocemente cioè è come non li sentissi senti e nonsenti e senti e nonsenti che ti stanno cercando però tu per fortuna sei diventato un topobianco anzi una potolessa bianca dislessica mimetizzata da una tovaglia travestita da tovagliabianca che protegge le gocce di vino le mollicozze addormentate la forchetta oleata caduta dal suo piattomotore col bianco volevi sposarti ora sei caduta o sei caduto topoleoso in un regesto di farmaci che fanno bene alla salute dicono ogni giorno a mezzogiorno quando si mangia per un altro mezzogiorno topolone topolona storna
(da SESCION – 7 Siciliani – I quaderni del Battello Ebbro, Macerata, 2013)