FUGA DA CASA

otto righe da scrivere solo otto righe sulla mia fuga da casa solo otto ma forse sono troppe non ce la facevo a stare fra quelle stradine buie che si riflettevano sulle pareti dipinte dal duca sopra sottomobili mi sentivo bagnare le giunture sfrecciavano sulla scrivania del computer arrivavano sopra l’acquaio della cucina mi rigavano il volto non avevo mai pensato di piangere invocando il silenzio ma quelle porte suonavano forte suonavano sulle mie ginocchia quella casa spensi la sigaretta che chiamava un martini e nessuno rispondeva come in palcoscenico quando gli attori fanno la siesta porta chiusa non trovavo la chiave otto righe finite mi spinsi fuori dal balcone aperto

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