Quale tra duemila discorsi può dirci
del nervo che attacca
questi corpi anoressici e questi dentisti,
questi spasmi alla riproduzione
a un linguaggio
di così vacua non materia?
Quale tra duemila discorsi può dirci
che non coli trincea tra i due pesi
e che abbiano fibre che in laghi insondabili si trovano?
Quale può giurarci
che non è il dizionario
sostanza volatile e convenzione,
e d’altronde garantirci
che al bulbo oculare è fatalmente promesso
un suo linguistico umore?
Quale tra duemila discorsi può dirsi metadiscorso
e quale discorso può dirlo tale
senza che f(x) tenda a più o meno infinito?
Può davvero una paleontologia reperire
un uomo solo sessuale
svincolato da ogni sovrasistema di segni?
Può davvero ogni paleontologia
dirsi empirica e scongiurare il falso
pur conservando l’incanto dei giochi verbali
che pensano un essere antico,
diamante non mitico di tempi lontani?
Chiamavano culto
il libro la zappa il divino:
da intrecci etimosostanziali sintesi promossa
o solo decollata arbitrarietà dei segni e delle cose?
Per soma simbolica schizofrenici,
per soma corporea fatti schiavi e collezionisti di scarlattina,
ineluttabilmente chiediamo.