LE PIUME NON SONO DI PICCIONE

Lavo i piatti. Parlo col muro, con le piastrelle verdine: ci raccontiamo un po’ di tutto – storia, politica, economia. Il fordismo in salsa italica – un fetore di gesuiti insostenibile. Le piastrelle (moderate oltremodo) rivendicano Olivetti, ma io resto sulle mie e ricordo il paternalismo fascistoide (gesuita, appunto) di Fanfani: roba da inneggiare – per reazione – agli Indiani Metropolitani che devastarono il Parco Lambro nel ’76. E ancora lavo e lavo e lavo piatti e tegami, pentole e teglie. E vado infine a cambiarmi ed esco dallo spogliatoio vestito di stracci e sandali e una corona di piume di piccione e il viso imbrattato di rossetto a cazzo. Un Indiano Metropolitano.
Solo che siamo nel duemiladiciotto.
Quindi le piume non sono di piccione.
Sono di gabbiano.

Che poi uno si chiede anche che cazzo c’entrano le piastrelle verdine

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