L’ULTIMA TOMBOLA: 36. La pioggia

La stessa pioggia di giugno che – a rimanervi sotto – cambia. A vent’anni un addio agli orari per il pranzo, alla grammatica del solito (che salta), ai pudori che salutavi nell’eccezionalità della camicia strizzata in strada, in una risata. Oggi, la testa piena di banche, scadenze, offerte tecniche, economiche e allegati conseguenti, nemmeno ti bagni, nemmeno la senti. Qui, ora, si ha la sensazione che la pioggia non sia mai stata pioggia.

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