RITORNO A CASA

aprì la porta di casa tutte le luci erano accese la chiave non girava entrò scassinandole i denti slogandosi quattro vertebre brusiò leggero come di ragni in calore l’altra sera non aveva lasciato nientenessuno dentro ora i mobili quelli che restavano erano capovolti anche il letto aveva freddo anche i piedi andavano scomparendo anche le porte si chiudevano senza fare rumore anche le mani la gola chiusa schiumavano vento entrava dalla finestra di una stanza lontana e ombre scolorite danzavano sul tetto scoperchiato sapeva di non sognare di non essere morto per riflesso acchiappò il telefono per parlare col duca la segretaria scoppiò in una risata d’oltremondo

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