IO E LA POLLY – 8

polly questa sera ti vorrei tenere i fianchi e io e te e il vento. E uccidere qualcuno, sparargli magari e sentire le tue tettinepulsanti mentre acceleri via che c’è l’arietta fresca di primavera e pensare a quello che mi hai detto l’altra sera in cucina mentre guardavo le mie …

da ABITUDINE E POESIA – 1.6.95

in uff sole alle spalle ore 8,00 tic tac dell’orolo­gio a muro nero rotondo 24 cm di dm con la testa vuota senza vento silenziosa non so da dove saltano su queste parole di qui scioccamente penso che abitudine e memoria debbano indicare luoghi di meraviglie in grandissima parte sconosciute …

GIRO IN PRESE

  Mia cugina conosce solo sette parole. Ne impara una all’anno, a ogni compleanno.   “Ho sette vite,” dice “come i gatti che”, ma non riesce a finire la frase perché non conosce altre parole.   ***   Giro tra le dita la prima [omissis] del giorno felice. L’ultimo treno …

RISVEGLIO

Mi sveglio in sobbalzo e scopro che non c’è più il materasso. Apro la finestra ma non c’è più la finestra. Il pavimento si sta trasformando in una farneticante distesa di cumulonembi temporaleschi. Mi appiglio ai pezzi di vuoto che mi ronzano intorno. Particelle piccole e appuntite mi parlano con …

SOSTENIAMO

legittimità ed inevitabilità dello spreco di sé, dei propri talenti e competenze, concepito come riappropriazione di potenza, ritenzione di capacità manifeste non attuate, come difesa dalla valorizzazione professionale che conduce alla retribuzione, come unico strumento di innesco della transizione.

SUSSULTI E TREMORI

Accade sempre più spesso che le morti siano elementi scoordinati dalle passioni vibranti delle ore antelucane durante le primavere ormai sciatte

AVANGUARDIA (TRASCENDENTALE DIREMMO)

Consustanziali alla storia sono certe sintassi clandestine e un loro uso quantico per canzoni che appaiono solo nei punti di interazione ricordi sbocciavan le viole tanto lunghi i baffi di Marinetti e veramente cerca su Google quest’età più di altre a portata d’anacronismi evacuato digerito Marinetti e rovesciamenti ancora stilistici …

UNA COSA DI PESCI

Una cosa di pesci. Di correnti subacquee, di rumori percepiti appena, come in un palazzo disabitato. Di sensazioni ritardate – ora arriva, ora arriva, come quando prendevi gli acidi. Una cosa in apnea, in carenza di ossigeno. Colori smaltati, plastica e vinile, e sopra il niente. Un banale senso di …

RITORNO A CASA 5

  mentre leggevo un sonetto un velo lampeggiò sulla pagina quel giorno era stato un ritorno appassionato la memoria aveva riacciuffato il suo odore quella casa un senso antico la finzione le sue regole provai a guardare in giro niente sentii appena la goccia d’acqua ma non vedevo il rubinetto …