da ABITUDINE E POESIA – 25.5.95

– come farò se non ci sei

– eccoti qui con me

– come farò se tra mezz’ora un orgoglio mi cuoce a fuoco lento

– il corridoio mi porta non so dove

– come farò se non m’importa di me senza te con me

– come farò se sono già pronto a cantare la mia sola birra

– come farò tra il lontano e il vicino ugualmente cresciuti accanto a me

io cresco e decresco disordinatamente

– come farò se non sfondo subito con un bastone la tua cassa toracica

– come farò anche da solo

muovendomi velocemente

– come farò da sazio quello che faccio da affamato

– come farò sugli scalini

uno dopo l’altro variano d’altezza

altissimi gli ultimi due

– come farò chiuso il libro

aperto il minestrone

al sole della mattina

dei primi di un giugno semiartico

– come farò pervaso di stizze

che mi fanno prurito

sul dorso del naso

già escoriato per insolazioni

– come farò le domande alla montera in questura

– come farò sul mio tavolo il nominativo

non può uscire arriva e si può mettere

se si mette dico tutto questo allo scoperto

quest’esempio che non c’é si vede

se noi dobbiamo mandare giustamente

dentro solo in questi casi tu sai perché

ora qua abbiamo l’originale della parte

scritta da clara ma subito coperta

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