FUGA DA CASA 5

mi sfioro la pelle delle braccia mi cade a poco a poco da tutte le parti anche nella stanza più lontana dalla luce evito sempre lo specchio i denti stanno per avere la stessa sorte sto rinascendo nella casa dove sono prenato e dove finirò gli abiti mi vengono improvvisamente …

IO E LA POLLY – 6

polly, questa sera faccio tardi fra prostitute che fanno vibrare la lingua in mezzo ai denti, linguis ululantibus. Tu mangia pure, io sono fra prostitute che fanno vibrare la lingua in mezzo ai denti, linguis ululantibus. Il treno è fermo e le prostitute non pagano il biglietto. E prostituto pure …

IL LETTORE

Un’ecografia postuma del nono mese lo avrebbe colto nella classica posizione fetale, come intento a contemplare i geroglifici delle sue manine unite, mignolo contro mignolo. A un anno la madre trasalì nel vederlo immobile e assorto davanti al maiuscoletto ignis sopra l’oblò della lavatrice. Il maggior fervore dei suoi tre anni risulta …

LO STATO DI DISFACIMENTO UMORISTICO CHE C’ERA

  “Amarcord” allo stato puro – ormai ci siamo abituati – le porte si apriranno su dei tapis roulant comprati all’ingrosso insieme a un kit di cazzi finti – nuovi domatori di leoni sotto la strobosfera – questa iniezione di idee sarà un successo nei cinema e nei drive in …

da ABITUDINE E POESIA – 25.5.95

– come farò se non ci sei – eccoti qui con me – come farò se tra mezz’ora un orgoglio mi cuoce a fuoco lento – il corridoio mi porta non so dove – come farò se non m’importa di me senza te con me – come farò se sono …

da MITOLOGIA DEL CENCIO – n.52

Vuoto sconfissi l’alveare, La nuvola un pugno vóto Letale. Ninna nanna la legge del Più forte dove s’anima il Confronto con l’oceano e Il rivolo. Velleità carnivore Ormai l’osso concavo Votato ad angelo garitta. Macilento soldato disertore È scappato stellato dalla Madonna.

LIDL

Ti scrivo sul retro di uno scontrino Lidl, come già avrai letto dall’intestazione, quindi capirai che devo essere brev

URLO 3

dalla finestra il pesco si sfoglia nel silenzio immerso nella vita senza tatto petali segni di assenza si adagiano sull’erba macchiata di primavera coperta per corpi invisibili lontani da una carezza un urlo sordo da ogni filo d’erba al tocco del petalo rosa