BAROCCHE CONSUNZIONI
A Samarcanda il diluvio sottese carezze di lussuria mistica eppure doverosa se comparate con il disappunto domenicale di una Vergine in attesa di un salutare intermezzo durante la buona novella
A Samarcanda il diluvio sottese carezze di lussuria mistica eppure doverosa se comparate con il disappunto domenicale di una Vergine in attesa di un salutare intermezzo durante la buona novella
Usciamo. Io e la mia giacca verde sformata, e i miei calzini bianchi marca Verrutet. E’ un vocìo, un’allegra combriccola in cerca di gelato. Ci scambiamo ingiurie scherzose per strada. E ridiamo per niente, come i sedicenni. Ad alta voce, fino allo strepito. Fino al disturbo della quiete pubblica. Ce …
Giorni tardivi fracassano gli anni. Ho pianto il sacrilegio di perderti Aureola quando l’abbraccio Universali rendeva gli scalini. L’orologio batteva le cinque E tu morivi d’urlo Le pantofole crepate sotto il letto. Ultimo petalo di sposo cadesti Destino errabondo finalmente Non esserti.
non dormivo da mesi non ricordavo più l’ultima volta la testa girava attorno al duca una febbre chi era dove abitava perché non veniva agli appuntamenti guardai fuori pioveva piombo fuso e dentro la guerra degli oggetti prima fra quelli piccoli e inutili poi fra i ciclopici non meno utili …
be’ no la faccenda è diversa si tratta fondamentalmente di una congettura sin da una prima letta risulta infatti evidente l’emendatio ex ingenio causa copista sciatto sciagurato ci sono a volte codici non descripti che però si rivelano di nulla utilità e allora si cena asciutto non si cena neppure …
Scivolo dalla veglia al sonno e viceversa senza più rendermene conto strade vuote muri di cinta sbrilluccicanti sulle sommità irraggiungibili di colli e culi rotti di bottiglie e un silenzio implacabile, soverchiante, che porta dentro i brum brum brum sonnacchiosi di un’automobile lo scalpiccio spaesato di un passante il respiro …
Nella sua testa vive rannicchiato un cuoco. Helenio Pipoca, si chiama, originario di Valmadrera. Come ci sia finito, quando e perché, né lei né tantomeno il radiologo sanno spiegarselo. La tac comunque ha stabilito esattamente la sua posizione: insinuato tra la corteccia somatosensoriale e il lobo parietale su una brandina …
muto, atrofizzato, schizzato ovunque dai colori. Fuori i nuclei lamentano, scavano carezze di cuoio e fusi ai simili incendiati, stracciati i sostegni, impregni e lenti, precipitano s’affacciano dallo specchio fissi negli occhi di un fauno.
Forse la domenica, quando si va ad infilare nella sua galleria sempre più bassa del pomeriggio, poi del tramonto e poi della cena da saltare, messa lì solo a scandire, fino a spezzare il fiato alla notte ad intervalli di un’ora di sonno, una e mezza di veglia, un’altra di …
metteva il veleno nel pesto per stare con l’amante. Anche tu mi metti il veleno nel pesto. Ma io l’amante non ce l’ho. Almeno credo. Però ti ho chiesto di mettermi il veleno nel pesto. Non so. Perché mi sembra una bella idea, o forse perché voglio essere come quello …