CANTANTE JALACE

Ho provato a spiegarle con gli occhi che stavolta ce ne staremo solo zitti a aspettare. Non deve fare nomi perciò. Né cognomi. Né ricordare un oggetto inconsueto o un animale raro. Non deve immaginare luoghi di fantasia, una bidonville, tantomeno rievocare un boulevard affollato.  Niente orfani di guerra, grandi invalidi.  Non pensare a una signora ubriaca. Niente elenchi di sigarette, marche di whisky, tipi di arpioni da tonno, bicchieri d’acqua gasata bevuti in ore imprecisate. Deve starsene solo zitta  e aspettare. Perché qui, le ho spiegato, proprio qui, oggi siamo due bisce dal collare e stiamo cacciando. Una giornata grigia. Dolorosa anche per chi non era abituato a parlare. Non devi ricordare niente, la ammonisco ancora: né file di quattordicenni a scuola né leoni ruggenti.

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