Ci siamo conosciuti quando venisti ad uno spettacolo la cui frase centrale era “meglio tre papere a teatro che un critico di teatro in un pollaio“.
Ci siamo frequentati per anni rivelandoci le nostre idee – in barba ad un mondo già allora del tutto deragliato, ma pieni di passione nella lotta per le parole che ne potevano scaturire.
Ci perdemmo di vista ma non di senso, quando le sorti ci trasportarono su rive del tutto diverse, infine anche lontane migliaia di chilometri.
Ci siamo rivisti dopo tanti anni, quasi venti. Ridendo e felici. Parlando di Rimbaud e dell’estetica della sparizione. Promettendoci che non sarebbero passati altri vent’anni per rivederci.
Non sapevamo nulla del fatto che doveva essere l’ultima occasione. Ma sono sicuro che oggi, di fronte a questa specie di incoronamento globale, avremmo ancora tante cose da dirci. Naturalmente davanti ad una bella cassa di birra Corona.