FRANCESCO

Ha mani aperte che sembrano chiodate. Mi scrive da lontano ad ampi gesti floreali. Cioè, da questa vicinanza rotolante. Mi parla a spighe, a rami di olivo. Non può essere. L’essere è il nulla, mi direbbe.   A salti illogici. A righe alterne. Mi dà un saluto da quel suo …

FRANCESCO

Abbiamo avuto un prete in comune, in anni diversi, a suo modo, voleva insegnarci a scrivere. Lo ricordavamo divertiti indicando dal tuo balcone la terrazza dove lo vedevi ancora passeggiare, poi tornavamo alla scrivania a leggere  Stirner e Nietzsche.   La scrittura pelle, l’interfaccia sghemba del tuo passaggio. Tu menabò …

E’ FRANCESCO

Francesco lo incrociati giusto cinquanta anni fa ai tempi di Fasis, lui ancora implume tra gli smargiassi di allora. L’ ho rivisto l’ ultima volta ad agosto del 2018 a Castel di Tusa. In questo cratere temporale in definitiva pochi contatti, eppure è come se fossero stati molti. Cioè non …

POTREI VOLENDO

potrei volendo ricordarti che so tutto anch’io ma sarebbe vano dietro la tenda color panna ci sfidiamo con la telefonata che prima vediamo se telefona lui o meglio insomma l’interesse a telefonare è suo piuttosto invece è già ma perché debbo essere sempre io a telefonare che però poi più …

OMAGGIO AL TRE DI MAGGIO

Pensava: un pensiero è un pensiero. Pensava a Parmenide il giorno che la tautologia che scopriva di essere fu tutto: il fiore che infiora, il fuoco che fiamma, il sole che luce, la pioggia che piove. E soprattutto, nell’ironia delle distanze abolite, nell’immensa varietà che s’intua (anche in te, Francesco, …

LA QUIETE DOPO LA QUIETE (a Francesco)

  @narcord benissimo quella notte piena di boati con le onde ancor più anarchiche di noi a spazzare il Molo Est. Erano infine arrivati l’ora, il giorno, il mese e l’anno dell’insurrezione armata (armala, cioè animale – anzi, animala – la stavamo chiamando da qualche settimana, mentre ci approcciavamo coi …

IL TUO PATCHOULI

Non ho più sentito quella scia di patchouli che precedeva il tuo passo lento pesante gravido. Una brezza irritante sensuale che stringeva l’aria s’inerpicava su per il naso entrava nelle narici delle orecchie carezzava i polpastrelli indugiava dentro la patta dei pantaloni passava dalla rotula scivolava dal polpaccio via verso …

7/10/17. ELIO PER FRANCESCO

Strappi le dita dalla tastiera del pc le allunghi verso il cellulare componi un numero il mio numero e di punto in bianco eccoti là nel prato infestato dalla gramigna a lucertolare dietro un segnale ballerino imprevedibile disorientante che alla lunga ti trascina fin sopra i pochi gradini di una …

SEMPRONIO

Sempronio: …e dove sta la stonatura? Francesco: Nel fatto che ci tramutano in giaculatorie, con o senza lumino. Martino: Che consigli di fare? Francesco: Il segreto è farsi cosa che si sente volare; le cui oscillazioni non si placano, anche toccando terra. Un’idea che, dicono qui, spacca e infrange.

CANTANTE JALACE

Ho provato a spiegarle con gli occhi che stavolta ce ne staremo solo zitti a aspettare. Non deve fare nomi perciò. Né cognomi. Né ricordare un oggetto inconsueto o un animale raro. Non deve immaginare luoghi di fantasia, una bidonville, tantomeno rievocare un boulevard affollato.  Niente orfani di guerra, grandi …