FRANCESCO
Ha mani aperte che sembrano chiodate. Mi scrive da lontano ad ampi gesti floreali. Cioè, da questa vicinanza rotolante. Mi parla a spighe, a rami di olivo. Non può essere. L’essere è il nulla, mi direbbe. A salti illogici. A righe alterne. Mi dà un saluto da quel suo …