– Fermi tuttiii. Sorrideteee.
Click
– Ne scatto un’altra, per sicurezza.
Click
– Com’è venuta? Fa’ vedere.
– Prima io!
– No, tu dopo. Prima i grandi. Fai il bravo, su. Che ne pensi, cugina? Ti piace?
– Sì, bella. Peccato che sia un po’ buia.
– Mmm… dici? La vuoi vedere, zia?
– Meglio di no. Vengo sempre male in foto.
– Zio, dove sei? Tieni.
– Pssst-pssst…
– Misericordia, che faccia… Ma quanto ha bevuto mia cognata? È tutta rossa.
– Saranno caldane.
– Non è che è allergica ai solfiti? Dov’è andata?
– In bagno col piccolino.
– Pssst-pssst…
– Pssst-pssst che? Aspetta il tuo turno. Non è vero che è buia come foto.
– Eddai, zio. È Natale anche per me. Fammela vedere.
– Si capisce che per avere dieci anni sei un bel rompicoglioni. Toh!
– Alé!
– Contento?
– Sì, ma la nonna è fuori fuoco. Sembra un fantasma. Dov’è l’altra foto che la mamma ci ha scattato?
– Quando hai finito la mostreresti anche a noi due?
– Certo. Ecco.
– Grazie, darling.
– Non credere allo zio. Non sei “uno scassino”.
– Veramente lo zio ha detto “rompicoglioni”.
– Ehi, guarda ‘sta foto, please. Il ficus ti copre i capelli. È orrenda. Pari una chemioterapizzata.
– Certo che coi paragoni ci vai giù leggera.
– Tutto bene voi due? Vi piace la foto? Tuo marito è uno sboccio: gli è fin spuntato il triplo mento. Facci caso.
– È vero! Amore, vieni a vedere.
– Non ne ho voglia.
– Che loffio che sei.
– Chi è che non ha ancora visto la foto? La nonna l’ha vista?
– No, e neanch’io.
– Tieni.
– Mmm…
– Allora, fratellone? Ti piace? Che ne pensi?
– La nonna non è a fuoco.
– Anche secondo me. Vero che sembra un fantasma?
– Da dove sei sbucato tu?
– Più che un fantasma, direi una mummia in carrozzina.
– Zitti che vi sente.
– Macché. C’ha l’Amplifon staccato.
– Aspettate un momento.
– Dove vai?
– Nonna? Vuoi vederti in foto?
– …
– Nonna? Nonna?
– Dorme?