Allora leggo: scusa un momento, io volevo entrare nel tuo mondo, che non era caratteristiche belle e buone, ma un volare e poi camminare e nuotare infine, con le cose in relazione o degli improvvisi, davvero meravigliosi gli improvvisi. E via via che andavi avanti, dopo i cieli trovavi le nuvole, mentre io dall’altro mondo che ero io, sapevo di avere, che avevi, che ci passavamo gli oceani o qualche onda incredibile quantomeno, quando potevamo o quando vuoi, ancora adesso.
Buongiorno!
(da L’OSPITE E’ UN MATTINO, RADIO)