Affacciati alla finestra e guarda, Annalodovica. Vedi tutte quelle guglie e spuntoni di ferro? Vedi quante gru perse nella foschia gialliccia? Stanno costruendo la Stazione. La attraverseranno scale mobili sempre in funzione che, a centinaia, lunghissime, sprofonderanno a zigzag nella pancia della montagna e sbucheranno sino a valle, a tremila metri più sotto. Ascensori di vetro scorreranno su e giù retti da cavi d’acciaio e scivoleranno instancabili dentro tunnel verticali privi di luce. All’interno della Stazione sentirai risuonare nel vuoto un continuo frastuono. Clangore di ferraglia, cigolio di lontane galassie. Sempre in movimento eppure sempre vuota resterà la Stazione. Nessuno mai potrà mettervi piede. Sarà una Stazione piena di divieti, proibitissimo entrarvi. Schermi luminosi e segnali acustici sbarreranno la strada a chiunque.