La donna era così bella i pantaloni tagliati male le dissi sottovento tagliali più in là allontanali dalle cosce sarai più bella così è per cominciare ti faccio ridere i pantaloni se la fanno addosso se la fanno addosso dalle risate la nostra storia può cominciare non sapevo da dove prenderti quale strada imboccare ci sono troppi bivi tra i pantaloni nuovi in questi stradini autostradali i tasti del pianoforte mi confondono di meno con i tasti del pianoforte ho sempre la sensazione di bere dieci dita quando imbocco il bivio sbagliato di un’autostradina invece è come avessi sette dita in meno se scendi dall’automobile ti serve la lampadina perché la batteria è scarica ti serve tutto ti serve soprattutto la luce del giorno imprechi perché proprio alle 3 tretelefonano 3 ragazzi non riesco a arrivare dall’altro lato senti ridono ti aspettano se ne fottono non arrivo ragazzi non riesco a arrivare mi sono perso qui mi pare sono finito nel bosco poi la strada del bosco dovrebbe ridiscendere verso il mare in linea d’aria potrei capirlo solo che qui dove non mi trovo è interrotta c’è una sbarra improvvisamente la linea è interrotta non c’è campo una luce lontana non siete voi una casa forse non è la vostra scendo dalla macchina la faccio a piedi poi vi richiamo ma con chi parlo parlo con nessuno non c’è campo parlo un po’ con la notte un po’ con il frigorifero che potrebbe aspettarmi fosse simile un mio simile mio amantyér in attesa del mio ritorno il frigorifero dorme non aspetta ha spento non mi parla la sua lucetta di solito lo fa quando gli sbatto lo sportello in faccia non aspetta dunque che faccio in questanotte perché è notte mi chiedo cosa fa notte sono uno scienziato mi faccio di domande seduto di fronte a una delle mie figlie mi chiedono riposati papà invece finisco in un bosco dove solo bivi strade autostrade li conoscevo era anche dovevo fare retromarcia la posso fare con questa macchina che non ha ruote motrici scendo scendo vedo intorno alla luna una ciambella la vedo mi chiedo dove come con che cosa posso fotografarla questa ciambella mi resterà negli occhi potrò riprenderla quando domani in ufficio qualcuno mi chiederà sei stato dove non so dove sono stato non sono stato mi sono perduto non ho visto il semaforo pensavo che dopo il semaforo una specie d’alba non ho visto l’altro semaforo invece niente nessun un altro semaforo una stradina nel bosco fitta di buchi poi nel bosco un labirinto di stradine autostrade ponti bloccati da pecore certe capre nere che non sanno attraversare guardavano volevano farsi guardare attualmente è tutto morto per me di questi tempi mangio le olive le unghie le castagne i denti cariati le pietre uretrali i calcoli non li calcolo sto bene la pancia chimica assorbe le sostanze con devozione filiale insomma il mondo gira bene sino al mezzogiorno della notte poi però succede di tutto non lo dite per favore in giro il mouse del computer diventa un topo vero un topo bianco un topo che in nome di tutti i topi vuole vuole vuole non solo vuole finirti fare valere la legge del topo che è quella di mozzicarti il pezzp la carne finisce sotto la legge del topo in due minuti non c’è più sei pasquale sei giovanni tre minuti per comunicarti eri pasquale eri giovanni a morsichi i topi in tre secondi ti privano del tuo lo masticano lo trasformano in ciungam l’appiccicano tra il cavallo dei suoi pantaloni e il suo sesso
(da SESCION – 7 Siciliani – I quaderni del Battello Ebbro, Macerata, 2013)